GIUSEPPE ROMANELLI, DISPERSO IN GUERRA (di Giuseppe Argentiero)
Circa 15 anni fa, con l’associazione culturale Movimento Circolare, ho partecipato ad un progetto (mai andato in porto) per creare un archivio storico della gente comune.
L’idea in se era semplice:
Abbiamo intervistato e raccolto testimonianze di persone anziane del paese e scansionato foto e documenti.
Tra le tante testimonianze che abbiamo raccolto, ce n’era una che mi colpì particolarmente… quella che mi raccontò la mia vicina di casa, Immacolata Romanelli, che ricorderò sempre come una persona gentile e sorridente.
Mi raccontò di suo fratello Giuseppe, disperso in guerra chissà dove e del dispiacere di non aver avuto più sue notizie, inghiottito in quella tragedia che fu la seconda guerra mondiale.
Da qualche anno L’ANRP – Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia, dall’Internamento, dalla Guerra di Liberazione e loro familiari, ha creato un albo on-line (periodicamente aggiornato) https://alboimicaduti.it/ progetto finanziato tramite il fondo italo-tedesco per il futuro / Ambasciata della Repubblica Federale di Germania (Roma).
Basta avere nome e cognome del disperso, inserirlo nel motore di ricerca, e sperare di trovare qualche informazione.
Tengo a precisare che sono censiti solo i caduti internati nei lager e stalag tedeschi dopo l’8 settembre, gli I.M.I. (Internati Militari Italiani).
Ho quindi fatto delle ricerche inserendo dei cognomi tipici sanmichelani trovando cinque I.M.I. del nostro paese… tra cui Giuseppe Romanelli.
Ovviamente la lista dei caduti e dispersi del nostro paese è nota, il valore aggiunto che abbiamo grazie a questo portale è sapere dove furono internati, quando sono morti, causa della morte e luogo di sepoltura.
Immacolata e i suoi parenti non sapevano niente del destino di Giuseppe.
Oggi sappiamo che Giuseppe Romanelli nato a San Michele Salentino il 10-03-1920, soldato semplice del 226 Rgt. Ftr., fu catturato dopo l’8 settembre sul fronte greco/albanese rifiutandosi di aderire alla R.S.I. o alle SS italiane, fu deportato nello Stalag III D nei pressi di Berlino – Spandau e morto a seguito di un bombardamento il 16-12-1943 e la sua tomba si trova ancora nei pressi di un sacrario militare a Doberitz Elsgrund ‘kgf. Friedhof’ – Campo 1, Fila 16, Tomba N°2.
Grazie a suo nipote che vive in svizzera, Giuseppe Romanelli-Senna, sappiamo che prima di partire in guerra si sposò ed ebbe un figlio, Rocco, che emigrò nella zona di Varese. Rocco ha avuto 4 figli. Magari grazie a internet questo messaggio può essere d’aiuto per rintracciarli, e dirgli che il loro nonno è lì sepolto con i suoi compagni di sventura.
Sarebbe bello se qualcuno che si trova o vive a Berlino portasse una rosa sulla sua tomba, a nome di sua sorella Immacolata che non lo ha mai dimenticato.
Firenze 05/03/2020
Giuseppe Argentiero
Lo farò io la prossima volta che andrò a Berlino.
Ciao Giovanni, grazie mille.
Potresti fare anche delle foto e inviarcele perfavore?
Giuseppe, complimenti per il lavoro di ricerca che hai svolto e che, probabilmente, continuerai a realizzare. Una ricerca questa di grande spessore storico, sociale e, soprattutto, umano. Avere la certezza che i resti mortali di nostri concittadini, immolati alle logiche delle guerre mondiali, spesso strappati loro malgrado agli affetti più cari, ritenuti dispersi, riposino in un luogo certo, di certo rincuora familiari e non. Una generazione sacrificata la loro. Ahimè! Purtroppo, dalla storia non sempre le generazioni future hanno tratto o traggono giusti insegnamenti!
Ciao Luigi, grazie mille.