REFERENDUM (di Edmondo Bellanova)

Credo d’essermi “montato la testa” e, quindi, come Cuperlo, per votare SI al referendum del 4 dicembre 2016, pongo due condizioni:

1 – l’abolizione definitiva del Senato con  relativa demolizione di Palazzo Madama. La buvette e la barberia, il ristorante e le saune potrebbero trovare più degna sistemazione in leggiadri patii nell’area di risulta, se convenientemente riconvertita a prato verde.

2 – l’eliminazione del regime a statuto speciale previsto per alcune regioni con la conseguente restituzione all’Austria del Trentino-Alto Adige, la costituzione di una nuova e libera “Trinacria” da restituire, finalmente, al mai sopito sogno irredentista dell’eroe Giuliano.

Potremmo tenerci il Friuli Venezia Giulia per via del “prosecco” e la Sardegna per il “pecorino” e il “cannonau”, mentre la Valle d’Aosta può sempre restarci utile per una puntatina al casinò con corroborante settimana bianca.

Se Renzi non accetta le mie condizioni, anche questa volta, resto chiuso in casa non potendo, per comprensibili motivi stagionali, neanche andare “al mare “, come tante volte suggerito dai nostri illuminati politici.

Potrei sempre “turami il naso” e … votare! L’ho già fatto, ma mi sono ritrovato “turato” in altra parte (innominabile) del corpo.

sanmichelesalentino14novembre2016edmondobellanova

 

4 Commenti a “REFERENDUM (di Edmondo Bellanova)”

  • Permettimi di aggiungere che il si di chi la pensa come te sarebbe una resa senza condizioni alla idiozia dei quattro ignoranti che purtroppo abbiamo lasciato con le mani libere di sgovernarci!
    Se non avessimo eliminato i maniconi li si potrebbe rinchiudere tutti (i ministri di questo governo) nella sezione speciale dei megalomani criminali: ma tu pensa che pitreisti piquattristi. figlie delle banche gelliste e fidanzatine quirinalizie si atteggiano a riformatori della Carta! Come siamo caduti…

  • devina:

    In alternativa, il ripristino del toponimo “Masserianova” con “ritorno” al protettorato di San Vito dei Normanni.
    In questo modo possiamo anche risparmiare festeggiando un solo patrono.
    Per decidere il quale, partita di calcetto con doppio turno e regole internazionali dell’UEFA.

  • edmondo:

    Io avrò ecceduto con l’ironia, ma , caro Devina,che c…. (cosa!) ci azzeccano i toponimi , i santi patroni e la UEFA con il referendum?
    Al sig. Pietro, attentissimo nostro lettore, mi permetto aggiungere, con la dovuta serietà, che tante, troppe, volte la volontà chiaramente espressa con il voto dall’elettore è stata calpestata, disattesa, ignorata. Devo ricordare che fine ha fatto il voto di chi volendo contrastare Berlusconi, ha votato PD per poi ritrovarsi il cavaliere alleato nel sostenere governi e patti nazzareni?

  • Carissimo Bellanova
    (era Bellanova la mia nonna materna: Caterina Bellanova fu Cataldo, vissuta tra il milleottocento e il millenovecento)
    abbiamo praticamente convenuto che quelli che ci “mandano” al referenzum sono una fascina di grandissimi mascalzoni, anche se lo diciamo in modo diverso. Conveniamo pure che vogliono farci convincere che votare non serve: Caro Bellanova, questa non gliela dobbiamo dare vinta, io voglio continuare a votare e senza tapparmi il naso.
    Questi delinquenti, vassalli, valvassini e valvassori, leccapiedi superpagati dell’impero globale, non la spunteranno. Noi, mia nonna e mia madre ed i loro genitori, i nostri antenati insomma, eravamo legati alla terra, braccianti, piccoli proprietari agricoltori, servi della gleba, non leccapiedi però. In questo secolo siamo nel peggiore dei casi coltivatori diretti. Io posseggo nu luech di quasi mezzo ettaro con una dozzina di ulivi plurisecolari, alcuni fichi contorti e dei cipponi generosi ma quasi selvatici, lasciatici da mio padre, a cui ho accompagnato un paio di dozzine di agrumi profumatissimi. Per questa terra e per gli alberi dei nonni voglio continuare a votare, per poterli difendere, per farli vivere per i nipoti. Per tutte queste cose, per i figli e per i nipoti vado a votare, non mi sembra inutile, anche se fanno di tutto per farmelo credere. Voterò NO.
    Caro Bellanova
    sono certo che noi due non votiamo sempre allo stesso modo, ma questa volta ci conviene votare NO per potere esprimerci in futuro nella piena libertà, ciascuno seguendo il proprio cuore e la propria intelligenza. Buon voto.

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