I dialoghi de “La Puglia in Più”, si parte con Politica e Giustizia
Riceviamo da Pierangelo Argentieri e pubblichiamo di seguito:
La città di Brindisi vive ancora una volta un momento di grande difficoltà: colpa della magistratura che invade l’ambito di competenza della politica, o piuttosto della classe dirigente inadeguata ed irresponsabile nella gestione della crisi? Un interrogativo frequente nell’opinione pubblica, che sarà affrontato in un confronto a tre giovedì 17 marzo 2016, nel primo appuntamento di un ciclo di dialoghi organizzati dal movimento La Puglia in Più, con lo scopo di sollecitare un’approfondita analisi, una riflessione sui temi ed i problemi di attualità, proponendo scenari, visioni e soluzioni partecipate.
Si parte dunque da Brindisi, che si prepara alla campagna elettorale in vista della tornata amministrativa della prossima primavera, con il tema sul rapporto fra Politica e Giustizia perché “discuterne farà bene a chi avrà un ruolo e il privilegio di amministrare questa città, a chi dovrà giudicare l’operato di chi amministrerà”.
L’appuntamento di giovedì 17 marzo 2016, alle ore 18.00 presso la Sala del Museo Archeologico F. Ribezzo di Brindisi in P.zza Duomo, vedrà insieme al senatore Dario Stefàno, presidente della Giunta delle Elezioni e delle Immunità Parlamentari del Senato, fondatore del movimento La Puglia in Più, anche l’onorevole Gennaro Migliore, sottosegretario alla Giustizia e Antonio del Coco, magistrato della Corte di Appello di Lecce, moderati da Mino De Masi, caporedattore del Nuovo Quotidiano di Puglia di Brindisi.
L’incontro segue di pochi giorni l’assemblea organizzativa del movimento che ha individuato il nuovo coordinamento provinciale di Brindisi, di cui fanno parte Claudia Zezza, Roberta Lopalco e Giusy Santomanco.
Assemblee anche nelle altre province pugliesi con l’obiettivo di dare vita ad una piattaforma capace di qualificare ulteriormente il dibattito politico sul futuro della Puglia e rafforzare il profilo programmatico del movimento, costituitosi in occasione delle primarie del centrosinistra del 2014 per la scelta del candidato governatore della Regione Puglia.
Mi piacerebbe poter parlare a Mino ed a Pierangelo per dirgli quattro amichevoli parolacce: non vi è ancora chiaro di chi è la responsabilità dell’attuale situazione di degrado in cui versa il nostro capoluogo? Mi rivolgo ad un onesto manager e ad un giornalista che ho conosciuto “onesto”: la domanda che ponete, di chi sia la colpa se della politica o della magistratura, ha una retorica “doppia”, cioè secondo me falsa. La responsabilità di questa situazione non può ascriversi a chi deve controllare l’applicazione della legge, assolvendo implicitamente una classe politica corrotta ormai fuori dalla legge e ponendola di fatto sopra la legge. Oggi un dittatorello senza antagonisti può stravolgere tutta la Carta e le Leggi e dire “Lo Stato sono Io” e chi sta all’ombra sua si può illudere di godere di impunità illimitata. I personaggi nazionali che si scomoderanno per dare le loro risposte scontate sanno come va il gioco, anche quelli che un tempo molto remoto rivendicavano il loro essere di sinistra come sinonimo di stare col popolo. Non stanno più col popolo, sono diventati una oligarchia sopra tutto e tutti: l’ipocrisia del potere finge una democrazia ormai cancellata e cerca voti, sostegno e consenso popolare, ma solo per finta, per non dire apertamente “qui comando io, dopo le ultime elezioni che avete fatto”!
Cari Mino e Pierangelo, lasciate in pace la Magistratura e lasciate che quei politici sedicenti di sinistra o di centro o di destra finiscano il loro mandato al banchetto del governo.
Chi vuole dedicarsi onestamente alla politica impari la legge, la ami e le dedichi disinteressatamente la propria vita: la legge è per il bene di tutti.