Sulla questione vendita/ricavi materiali riciclabili (di Edmondo Bellanova)
Dopo un momento difficile, piano-piano, cerco di riprendere la normale routine e stando attento a non indugiare in discussioni politiche (mal sopportate dal sig. Pietro) e in confessioni con autoanalisi pre-candidatura (richieste da De Vitis), cogliendo l’esortazione di “Midiesis” a restare sull’argomento dei ricavi provenienti dalla raccolta differenziata, riporto il testo dell’art. 52 del Capitolato Prestazionale e Disciplina degli oneri redatto dall’ATO BR2 il 25.01.2006 in espletamento della gara d’appalto per l’assegnazione del servizio gestione rifiuti urbani.
Articolo 52 – Proprietà dei rifiuti e destinazione dei ricavi da vendita dei rifiuti riciclabili
Anche le frazioni riciclabili e le materie di rifiuto suscettibili di riciclaggio e/o reimpiego, come materie prime, gestite eventualmente dall’Autorità o dai Comuni e provenienti da servizi oggetto della concessione, vengono conferite al concessionario che beneficerà dei ricavi derivanti dalla vendita dei materiali riciclati e/o reimpiegati.
Il concessionario deve espressamente evidenziare tali ricavi e/o costi nel piano economico finanziario di offerta e nello stabilire il corrispettivo d’appalto, inoltre, secondo le modalità di cui all’art. 43 del presente capitolato prestazionale e disciplinare d’oneri, per ogni frazione dovrà comunicare all’Autorità il ricavo della vendita, indicando le quantità e le ditte a cui sono stati conferiti i materiali oggetto della raccolta differenziata, nonché producendo ogni altra informazione e documentazione che l’Autorità riterrà acquisire.
In ogni caso gli eco-incentivi o i contributi erogati a vario titolo, da Enti Pubblici, associazioni, consorzi privati (esclusi i contributi CONAI che saranno di spettanza del concessionario) ed i proventi da sanzioni amministrative, saranno di esclusiva spettanza dell’Autorità, senza possibilità alcuna di rivalsa da parte del concessionario.
In altre parole, come confermato anche nella Relazione d’Ambito del 2009 (art.46- pagina 148) i benefici derivanti dal recupero delle frazioni differenziate sono di stretta pertinenza del gestore affidatario che, nella offerta con la quale si è aggiudicato l’appalto, ha detratto, dal costo complessivo, il ricavo da detto recupero. Per meglio spiegarci: più differenziamo e più guadagna la Monteco, mentre per noi i costi restano invariati!
Sanmichelesalentino01luglio2015edmondobellanova
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In sintesi,
più siamo virtuosi più rosichiamo perché i vantaggi vanno esclusivamente in una direzione, che non è la nostra.
Logica conclusione dovrebbe quindi essere: ma cosa ce ne frega di differenziare?
” Per meglio spiegarci: più differenziamo e più guadagna la Monteco, mentre per noi i costi restano invariati!”
Soltanto nella mala pratica i costi restano invariati, perché, almeno teoricamente, il ricavo della vendita del differenziato dovrebbe far calare le pretese di Monteco… Diversamente posso “immaginare” che il differenziato possa essere ceduto virtualmente alle sempre più numerose fabbriche… di… fatture false!
Anche questa è politica: non m’infastidisce. Mi sgomenta.
Spero che qualche consigliere si faccia carico di rispondere in maniera qualificata alla domanda di interesse collettivo di Rocco al quale va riconosciuto un acume fuori dal comune. Tale domanda non può rimanere senza risposta.
Ritengo che il punto per essere risolto necessita di approfondimenti tramite carteggio presente al Comune.
Vi riporto che il comma 5 della L.R. 24/2012 ad esempio prevede che “I corrispettivi provenienti dalla commercializzazione di rifiuti da imballaggio derivanti dalle raccolte differenziate sono erogati esclusivamente agli enti locali facenti parte dell’ARO, cui è fatto divieto di delegare tale funzione al gestore del servizio di raccolta e trasporto”.
Il capitolato è del 2006 mentre la legge è del 2012 e siamo nel 2015.
A naso e mi scuso se mi sbaglio ….. il Comune in qualche maniera starà o avrà già recuperato tali somme dando attuazione a tale legge!
Se così non è vi dovrebbero ringraziare perché gli avete segnalato l’errore. Questo argomento è molto particolare e secondo me meriterebbe approfondimento in un gruppo strutturato.
Prima della differenziata il Comune di San Michele lavorava in economia ed era forse uno dei migliori della provincia in termini di rapporto spesa/benefici.
Tutta sta strana fretta di andare alla differenziata è stata una bella fregatura per tutti ma di questo tutti i sanmichelani ne siamo pienamente consapevoli … non penso che sono l’unico a pagare la TARI. Poi se scopri che la ditta che vince l’appalto e a cui diamo quasi 700 mila €/anno si può pure vendere i rifiuti allora è chiaro che ti brucia!
Pensate che Lecce, che forse è giusto poco poco più grande di San Michele (visto che è più di 10 volte più grande), ha attivato la differenziata un mese fa!!!
Fernando, hai omesso di indicare l’articolo della Legge Regionale 24/2012 della Regione Puglia:
Art. 8 Principi in materia di ciclo integrato di gestione dei rifiuti urbani ed assimilati
5. I corrispettivi provenienti dalla commercializzazione di rifiuti da imballaggio derivanti dalle raccolte differenziate sono erogati esclusivamente agli enti locali facenti parte dell’ARO, cui è fatto divieto di delegare tale funzione al gestore del servizio di raccolta e trasporto.
Comunque, l’Organo di governo dell’ARO è composto dai Sindaci dei comuni dell’ATO o loro delegati (noi facciamo parte dell’ARO1 Brindisi ovest). Quindi, il nostro referente principale è il Sindaco (o suo delegato). Il primo cittadino dovrebbe darci delle risposte.
da quando sono torntato a san michele sento sempre che la raccolta differenziata no va bene anche io sono di questo parere che no va bene come si va molto spese e servizio scarso per togliere dubbi no era meglio che il comune fa un dibattito pubblico per migliorare il servizio e anche capire dove vanno a finire i rifiuti di san michele
… tutto d’un fiato
Anche se “…tutto d’un fiato” il messaggio è pervenuto forte e chiaro!
“tutto d’un fiato-forte e chiaro”… ma comunicate in codice ?
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