Regole (di Edmondo Bellanova)

Chi mi conosce sa dell’assiduità con la quale da circa 40 anni seguo i lavori del Consiglio Comunale di San Michele Salentino. Spesso con la sola compagnia di pochissimi intimi e quasi sempre sino alla fine dei lavori mi assumo l’onere di rappresentare il pubblico nel momento in cui si celebra la massima espressione della vita democrazia del paese. Tanta acqua è passata ”sotto il ponte” e sarebbe importante ed interessante che qualcuno (con tempo da perdere) annotasse i fatti politici, le storie umane, gli aneddoti che hanno caratterizzato la vita amministrativa di San Michele Salentino. Vedremo!

A questo storico volenteroso voglio testimoniare un episodio che, marginale per quanto sia, è sintomatico dell’approssimazione con la quale oggi si gestisce la vita pubblica.

Il Consiglio Comunale era stato convocato, in prima convocazione, alle ore 16,00 del 21.05.2014 e, in seconda convocazione per la stessa ora del 22.05.2014.

2^ fila, 3^ poltrona da destra sono rimasto al posto mio, spazientito per il solito ritardo, in attesa dell’inizio dei lavori. Alle 16:30 un funzionario del Comune ci comunica che il consiglio è rinviato!

Giovanna spegne i microfoni, Ciciriello le luci e andiamo tutti via. Uscendo dall’ascensore intravedo il Presidente del Consiglio ed il Segretario che salgono le scale. Risalgo al primo piano, immaginando un ripensamento all’ultimo minuto, ma ritrovo la sala al buio e sulla porta il Presidente che candidamente c’informa dell’aggiornamento della seduta a data da destinarsi.

Non perdo tempo per far presente al Segretario che, a norma dell’art. 39 del regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale, si dovrebbe procedere ad un primo ed un secondo appello e solo dopo un’ora da quella prevista nella convocazione, continuando a mancare la presenza del numero minino previsto per la validità della seduta, la stessa poteva essere dichiarata deserta dal Presidente.

Raccolgo il conforme parere del Segretario (sic!), e con il pirandelliano ”così è (se vi pare)” siamo tutti liberi di tornare in piazza!

Prima definivo la seduta del Consiglio Comunale come la celebrazione della democrazia ma non osservare leggi e regolamenti non è certamente la via giusta per educare al rispetto delle istituzioni.

Poi avviene quello accaduto nelle sedute del 15.04.2014 e diventa difficile attribuire colpe e responsabilità!

Solo per dimostrare che la forma ha spesso una sostanza mi permetto porre una domanda al Presidente del Consiglio: le assenze del 21.05.2014 (non accertate e non verbalizzate) come saranno considerate ai sensi e per gli effetti dell’art. 7, comma 2 del Regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale (decadenza del consigliere dopo 3 assenza ingiustificate)?

sanmichelesalentino22maggio2014edmondobellanova

3 Commenti a “Regole (di Edmondo Bellanova)”

  • michele macelletti:

    In democrazia, la forma è sostanza! Non solo, ma ne determina anche la …durata.

  • midiesis:

    Nell’attesa che “qualcuno con tempo da perdere” annoti i fatti politici, le storie umane, gli aneddoti che hanno caratterizzato la vita amministrativa di San Michele Salentino negli ultimi 40 anni e le condivida
    con noi tutti, voglio evidenziare che non esiste solo un problema di rispetto delle regole in seno al Consiglio Comunale ma anche atteggiamenti poco rispettosi del pubblico presente e quindi dei cittadini.
    Mi riferisco a due atteggiamenti rilevati ultimamente:
    1 – è consuetudine che consiglieri comunali facciano interventi riferiti a fatti poco chiari: “io so la questione… so che tu lo sai… ma mi sto zitto – è meglio non parlare, ma io so”. Scusate, ma lo considerate un atteggiamento chiaro, trasparente, rispettoso di chi ascolta? Si da l’impressione che chissà quali complotti, quali fatti oscuri e illegali si commettono nei confronti della cosa pubblica. Se effettivamente vi sono fatti gravi accaduti vanno denunciati e non “sussurrati” con mezze parole senza poi dire solo “niente”. Altrimenti si fa silenzio.
    2 – è mai possibile che nel momento in cui si deve deliberare sull’adozione di un regolamento, un progetto, su aspetti importanti della nostra vita civica si da per scontata la lettura di detti atti? E
    l’informazione, la trasparenza, la partecipazione…? Ma allora il Consiglio Comunale se lo facessero a porte chiuse, tanto loro “sanno”… (e se la suonano e se la cantano fra di loro). Se non si vuol perdere tempo a leggere in Consiglio gli atti da approvare, allora che li pubblicassero in bozza sul sito del Comune in modo tale che la cittadinanza conosca e si informi su cosa si discuterà e deciderà.

    Pubblicare su un sito un documento già stilato comporta solo la perdita di 2 minuti.

    PS: Mondino, tra i simboli politici che hai pubblicato manca la falce e martello. Eppure negli anni passati era un simbolo “molto venerato” a San Michele!

  • edmondo:

    Caro Midiesis, vedi com’è necessario scrivere la storia politica di San Michele Salentino!
    Quel simbolo della “Stretta di mano-Pace” era la lista di ispirazione comunista e fu presentato per la prima volta in occasione delle elezioni comunali del 10.06.1951 e ripresentato nel ’56, ’60 e ’63. Solo con le elezioni del 03.12.1967 i comunisti presentarono la “falce e martello”.

Hockey su prato a San Michele S.no

Laureati con 110 (e lode)

Facebook
Utenti in linea