WELFARE (di Edmondo Bellanova)
Il tema della conferenza di ieri sera alla Biblioteca Pinacoteca “S. Cavallo” di San Michele Salentino era: Incontro informativo sui Piani di Zona – Un welfare generativo.
Ho cercato di seguire con attenzione gli interventi di Gianluca Budano, Rino Spedicato e Piero D’Argento, ma è stata dura per via degli schiamazzi dei ragazzi partecipanti al corso artistico che si svolgeva nella stessa sala in contemporanea alla conferenza; non abbiamo dato prova di capacità organizzativa nei confronti dei tanti ospiti forestieri presenti.
La tematica, per me nuova, era veramente interessante e grazie all’intelligente relazione del dott. Piero D’argento ho potuto capire qualcosa in più sul Welfare .
Meno interessanti mi sono parsi gli interventi del CSV (Centro Servizi Volontariato) e ATO BR3 (Ambito Territoriale Ottimale Brindisi 3 ).
Sono rimasto particolarmente colpito da un paio di affermazioni colte nei vari interventi.
Mi ha subito traumatizzato l’affermazione iniziale del dott D’Argento secondo il quale il “118” sarebbe “un’associazione a delinquere di stampo mafioso”. Nel dubbio d’aver capito bene, questa mattina, ho chiesto conferma e delucidazioni allo stesso relatore e spero che queste arrivino anche tramite questo sito.
L’altra concetto particolarissimo è quello espresso dal concittadino Fabrizio Guglielmi secondo il quale: “…mai e poi mai un’associazione di volontariato deve effettuare attività non retribuita”. Anche il dott. D’argento mi è sembrato stupito dall’affermazione che, però è stata tranquillamente confermata. Spero che Guglielmi trovi il modo di chiarire quel suo concetto.
Alla fine è stata posta la domanda: ma il walfare è vivo o morto?
Io credo che l’interesse per il prossimo, la volontà e capacità di essere vicino, capire ed aiutare i più bisognosi è insito nell’uomo e poco condizionabile dal funzionamento di pseudo-volontarie associazioni ed enti che vanno perdendo il loro slancio umanitario in una selvaggia e costosa burocratizzazione ed in una spinta professionalizzazione, tante volte più attenti ai propri bisogni che a quegli dei cittadini.
Importante e determinante sarà tutelare la crescita culturale e morale dei nostri giovani.
sanmichelesalentino01maggio2014edmondobellanova
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ciao, la mia era una affermazione ironica il cui senso ho spiegato subito dopo, forse e’ sfuggito a Mondino.
Comunque, il senso e’ che in un sistema liberista di mercato cio’ che conta e’ il profitto e non le persone.
Applicare al sociale tale sistema implica la monetizzazione dei bisogni e la trasformazione delle persone in clienti/utenti .
In un sistema fondato sul Dio Denaro ogni attivita’/servizio/prestazione erogata secondo i principi del dono della gratuita’ e dello scambio risulta immediatamente
come ” eversiva ” . Per questo le nostre iniziative
associative sono sempre gratuite
Per noi vengono prima le persone !
Per noi il mercato deve stare fuori dalla gestione dei beni comuni come i diritti sociali.
Dimostrare che e’ possibile dare risposte ai bisogni delle
persone “escludendo” il denaro vuol dire “sabotare” il sistema e costruire alternative. Per questo le istituzioni cercano di ostacolare ed oscurare tutte quelle realta’ che con le loro iniziative smascherano l’inganno sistemico del Dio Mercato: perche non e’ vero che non ci sono i soldi per le politiche sociali, l’ambiente, i servizi
. La verita e’ che per chi ci sgoverna le persone sono solo numeri, al limite schiavi, e comunque strumenti di profitto. Contro questo sistema criminale la nostra risposta e’l'autoproduzione del cambiamento che
vogliamo: “prima le persone”.
Restiamo Umani: eliminiamo il denaro.
P.s.
L’ideologia dei post-ideoligici ?
Il conformismo empatico