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Ancora “MUNNIZZË” (di Edmondo Bellanova)
L’ATO BR2 sarà l’ambito più riciclone della Regione e San Michele Salentino n’è la perla con una percentuale differenziata di circa il 70% dei rifiuti solidi urbani prodotti, ma il giocattolo sembra rotto e stiamo, mestamente, percorrendo una strada che ci porterà, a breve, a vivere nel disagio delle popolazioni napoletane.
Come dice il vice-sindaco Maristella Menga, nell’ultimo numero de “Il Comune informa”, dall’01.01.2011, si vive una esperienza veramente umiliante, non certo per responsabilità dei cittadini, ma per quei politici che si valutano all’altezza di gestire la cosa pubblica ed assumono tutti gli incarichi (retribuiti) ma nei momenti di difficoltà non trovano altra soluzione che quella di AUMENTARE LE TASSE!
Troppo facile sostituire con una maggiore contribuzione dei cittadini la mancata progettazione del sistema di raccolta rifiuti della Regione, l’assenza della funzione di coordinamento ed indirizzo della Provincia e la carente gestione effettiva del servizio dell’ATO.
La questione non è trattata con la dovuta competenza e serietà ; nessuno si assume le proprie responsabilità! Non sono un tecnico ma credo che anche l’Amministrazione Comunale di San Michele Salentino non stia seguendo la strada giusta per tutelare e difendere i cittadini ed il loro territorio.
Non credo sia nella facoltà della Giunta “trovare” un sito alternativo a quello di Modugno ed “appaltare” il servizio di trasporto della frazione umida a ditte con “mezzi più grossi”!
Credo sia necessario fermarsi un attimo; aprire un tavolo di lavoro e cercare di capire per bene cosa sia questo servizio TARSU. Troppe cose non sono chiare come: i doveri della Monteco-Cogeir ditta appaltatrice del servizio, la funzione della Provincia e quella dell’ATO BR2.
Condivido le critiche “politiche” a Vendola governatore della Regione Puglia e Commissario straordinario per i rifiuti; quelle a Ferrarese, Presidente della Provincia di Brindisi, ma tra i responsabili del disservizio non ho esitazione ad elencare anche l’ATO BR2 con tutta la sua Assemblea dei Sindaci che spesso “firma” senza studiare la voluminosa documentazione, confidando nella presunta capacità, perizia ed onestà del tecnico di turno!
PERDERE
Mai sconfitta fu più dolce di quella di ieri sera.
Mai, come ieri sera, il sogno di un’impresa eccezionale fu più vicino dal divenire realtà nel Pala-Macchitella!
Non era cominciata bene: due a zero per Cariparma e svantaggio nel terzo set. Sembrava la solita storia già scritta da una grande squadra che non ha mai perso e non mai lasciato alcun punto alle avversarie. A poco era valsa la gran partecipazione ed il costante supporto con il quale i tifosi avevano sostenuto la Cedat 85 San Vito; la formazione rimaneggiata, indecisioni sotto rete e, soprattutto, la bravura delle avversarie ( terribile la precisione della Conti e la cattiveria della Senkova) non aveva lasciato spazio ad alcuna speranza; ma… è bastato qualche errore in battuta delle parmensi, un pizzico di coraggio in più, maggiore consapevolezza nei propri mezzi, qualche cambio indovinato da mister Lo Re ed ecco che anche la fortissima Cariparma soffre a San Vito! L’allenatore Napoletano, perde la calma ( dei forti) e nervosamente si siede e si alza dalla panchina, procede a cambi, contesta decisioni arbitrali e perde. Perde perché il San Vito gioca bene. Bravissima è l’Angolava, per la prima volta alzatrice di ruolo, brava la Zamora Gil che, anche se non appariscente, svolge alla meglio il suo compito. Stupenda, travolgente, devastante, superiore la Rachel Rourke alla quale va, sicuramente, la palma di miglior giocatrice della partita. Alla fine, forse l’appagamento per il già straordinario risultato conseguito, non porta la vittoria che avrebbe suggellato una splendida serata di sport. Resta la gran soddisfazione dei tifosi che continuano a meritare la maglia di settimo giocatore in campo. Resta la soddisfazione del Presidente d’avere una squadra ed un pubblico cosi!
Natale 2010 (di Edmondo Bellanova)
Tra il frastuono di canti, spesso americani, strepitati sin dalle prime ore del mattino; stravaganti ed eccessive luminarie; scialo di prodotti di marca, frutto di sfrenato marketing, ultimi sprechi di una società forse in crisi economica e certamente morale, i miei auguri vanno ai familiari, in modo particolare ai più piccoli e in modo speciale alla bimba che aspettiamo.
Subito dopo, il mio pensiero va a chi malato soffre e, spesso, in silenzio, da solo, lotta per la vita.
Poi, auguro a tutti di trovare buona salute, lavoro, soddisfazioni, amore. Un augurio particolare ai frequentatori di Midiesis!
Sanmichelesalentino21dicembre2010 edmondobellanova
Note a margine del Consiglio Comunale del 29.11.2010
Non è la prima volta che lo sprovveduto spettatore dei lavori del Consiglio Comunale di San Michele Salentino si trova di fronte a convinte esposizioni di legittime opinioni con votazioni assolutamente incoerenti.
Ricordo le ragionate critiche al Piano Regolatore Generale unanimamente espresse da maggioranza ed opposizione poi votato positivamente.
La stessa cosa è successa ieri sera quando si è trattata la richiesta del distacco delle province di Brindisi, Taranto e Lecce dalla Regione Puglia, per la costituzione di una nuova “ Regione Salento”.
Tutti hanno, prima, riconosciuto l’inutilità di questa nuova istituzione che rischia d’essere un altro carrozzone, una nuova burocrazia con relative spese e costi, senza un concreto e verificabile tornaconto per le popolazioni interessate, per poi votare favorevolmente la proposta dell’amministrazione con l’eccezione del gruppo del PD.
Anche io dichiaro, qui, la condivisione di queste sacrosante critiche che possono trovare opposizione solo in oscuri progetti aziendali di editori televisivi, che non tengono in minimo conto gli effettivi e reali problemi portati dalla crisi mondiale e dallo sfrenato egoismo di una classe politica, in combutta con centri di potere economico, unicamente interessata alla tutela dei suoi privilegi.
Voglio però aggiungere qualcosa riguardo all’iter che quest’iniziativa dovrebbe percorrere per diventare effettiva.
L’art. 132 della Costituzione prevede che la creazione di una nuova Regione possa avvenire con Legge Costituzionale (1), sentiti i Consigli Regionali (2), su richiesta di Consigli Comunali rappresentanti almeno un terzo della popolazione (3), con referendum approvato dalla maggioranza delle popolazioni stesse (4).
Questa materia è stata poi richiamata dalla legge n°352 del 1970 che agli articoli 41,42 e 43, analiticamente, disciplina la questione del Referendum e l’ottenimento di questa, “inutile “ 21^ Regione, mi sembra lontana da venire proprio per via della complessità della procedura.
Richiamo le note che ho riportato al testo dell’art. 132 per dimostrare ciò!
(1) La creazione di una nuova Regione avviene con legge costituzionale che significa l’approvazione dei due rami del parlamento (Camera e Senato) con due distinte votazioni con intervallo di almeno 3 mesi. Se l’approvazione non avviene con i ¾ dei componenti ma con semplice maggioranza è possibile che la materia sia sottoposta a referendum.
(2) La Costituzione non specifica meglio il valore del “sentite le Regioni”, ma immagino che la Regione Puglia dovrebbe deliberare a favore del distacco delle tre province salentine. Sarà cosa mai possibile?
(3) La richiesta di “separazione” deve essere deliberata dai Consigli Comunali rappresentanti almeno 1/3 dell’intera popolazione della regione interessata. nel nostro caso almeno 1.361.244 pugliesi, con i dati anagrafici ad ottobre 2010!
(4) Il referendum di cui all’art. 132 della costituzione, la cui legittimità deve essere certificata dall’Ufficio centrale per il referendum,costituito presso la Corte di cassazione, deve essere approvato dalla maggioranza della popolazione e, quindi, da almeno 2.084.033 pugliesi! Considerando che l’intera popolazione delle province di Brindisi, Taranto e Lecce è di 1.797.177 abitanti sembra difficile prevedere che baresi e foggiani e “battisti” votino a favore della separazione!
Tutto questo per dimostrare che stiamo perdendo tempo per accontentare il dott.Paolo Pagliaro ( Tele Rama) ed alcuni suoi amici , con il rischio di dover spendere altri soldini per un referendum voluto dalle oligarchie del potere politico ed economico in spregio alla volontà popolare.
sanmichelesalentino30novembre2010edmondobellanova
L’archivio storico… incontra la città
Ricordo il ’74, i Decreti Delegati, le elezioni e genitori, docenti, non docenti ed alunni, tutti affannati alla ricerca di un nome, di un motto, per la lista da presentare. Allora la novità era la partecipazione, la gestione democratica, la scuola aperta e di questo il mondo scolastico si è cibato per decenni.
Oggi, dopo più di un trentennio, la partecipazione democratica nella gestione della scuola è ancora un progetto, un risultato a cui arrivare.
La delusione ha preso la mano un po’ a tutti e, quindi, oggi il tentativo di qualche dirigente avveduto di percorrere quella strada e di aprire effettivamente la scuola alla società sembra destinato all’insuccesso. Leggi il resto di questo articolo »
Addio Mariella
Come nel tuo stile, sei andata via in punta di piedi, con riserbo, senza rumore, in un già freddo ottobre milanese.
Vai via ma porti con te tutto il nostro rimpianto per non averti potuto dimostrare tutto il nostro affetto e stima.
Noi tutti sanmichelani abbiamo con te un debito di riconoscenza per tutto quello che hai fatto per questo piccolo paese che aveva un posto di riguardo nel tuo cuore.
Grazie Mariella, ora il cielo sarà più splendente con i colori che porti con te.
Sanmichelesalentino25ottobre2010edmondobellanova
Mariella Comba, pittrice piemontese, è deceduta a Milano il 22/10/2010. I funerali si svolgeranno oggi 25/10/2010 alle ore 11,00.
Loro tornano sempre
Gli unici a non prevedere il ritorno degli storni sono gli amministratori regionali che, con la delibera del 04.08.2010, si ostinano ancora a ritenere non cacciabili questi milioni di uccelli che continuano ad essere un vero flagello per gli agricoltori.
Poi, a gennaio, a danno avvenuto, si ricorderanno di autorizzare il “ prelievo in derega” !
Sanmichelesalentino24ottobre2010edmondobellaova
PAESAGGI E POLITICA
Girandolando nell’Emeroteca della Biblioteca Provinciale di Brindisi mi sono imbattuto in quest’articolo e sono rimasto affascinato dalla vena descrittiva dell’autore e dall’attualità della problematica trattata.
A Fiume Grande
La larga e vecchia vettura correva sotto il cielo plumbeo di gennaio, dapprima attraverso i vigneti potati, i cui tronchi brevi parevano alberi minuscoli e alzavano appena da terra i moncherini recisi di fresco. Poi, a mano a mano che la via andava divergendo dalla costa ingannatrice, ridente di palmizi e di aranceti, cominciavano a mostrarsi qua e là, tra vigne, fra le strisce verde tenero del grano in germoglio, le tristi macchie della terra spoglia di vegetazione; finché a destra e a sinistra non si vide più che una distesa incolta, ininterrotta, coperta da una rude peluria incolore e come abbruciacchiata.
I due ronzini trotterellavano di mala voglia. L’animo, dallo spettacolo di quella natura così avvilita ed agonizzante,andava formando immagini poco liete di quel che attendeva vedere tra poco, nei lavori della vicina bonifica.
Ecco il comignolo della fabbrica, ecco i terreni sabbiosi e giallognoli, e i rari operai disseminati qua e là.. Da una parte il canale colle acque verde sudicio e le esalazioni pestifere; di fronte, nell’insenatura, il mare dalla compattezza quasi metallica e la tinta grigio bluastra sotto il cielo plumbeo: il campo della desolazione.
Eppure là si lavorava col sussidio della scienza moderna a galvanizzare la terra morta, perché ondeggiassero presto le messi al sole, e la natura non propinasse più agli esseri viventi il veleno della malaria.
Perché, allora ,questo necessario, inevitabile stadio transitorio riempiva l’animo di tristezza? Non era questa come una convalescenza della natura, come una foriera di novella e più rigogliosa salute?
In altri tempi sarà così: non oggi. Il rinascimento della natura, oggi, è a costo di vite umane. La speculazione privata che deve arricchire un solo individuo o pochi grossi azionisti, si dà alla bonifica della terra come a qualunque altra industria, per il metallo che oggi signoreggia, non per la gioia di accrescere il benessere comune.
Così perché la giornata sia più lunga e quindi meno costosa si fanno lavorare le centinaia di operai non nella stagione invernale sana, ma nell’estate quando nella vasta pianura battuta spietatamente dal sole, senza alberi, senza piante di sorta, senz’acqua potabile nemmeno, è negato ogni istante di refrigerio, e, per di più,la malaria infierisce senza misericordia.
Ed era la considerazione di questo implicito disprezzo per la vita dell’operaio, novellamente confermato in quest’atto d’ingordigia capitalistica che non ci permetteva di rallegrarci dinanzi al risanamento della terra.
Veniamo via.
Dal mare soffia spirava un soffio gelido e stizzoso, senza che neppure una veloce ala di gabbiano animasse un istante l’immobilità delle cose. All’ombra della fabbrica, nella vastità del deserto, stentavano la vita le solitarie e sbiadite pervinche e parevano anelare al sole. Così il comignolo che, profilantesi al di sopra del macchinario, ricordava che la scienza intristisce all’ombra del capitalismo; darà frutti rigogliosi ed estenderà a tutti i suoi immensi benefici soltanto se animata dal palpito nuovo d’una nuova società.
ANDREEWNA
AZIONE SOCIALISTA- ANNO I- NUM. 2, BRINDISI 31. GENNAIO 1904 – 5 CENT.
Appunti di viaggio in Calabria (ottobre 2010)
10 ottobre 2010, appunti di viaggio in Calabria: Leggi il resto di questo articolo »
Lettera dal fronte (di Edmondo Bellanova)
“La terra tutto restituisce!” dicono gli anziani ed anche io ho avuto occasione di accertare la veridicità di quest’affermazione. Leggi il resto di questo articolo »
DUE DONNE, DUE DESTINI.
Ha mangiato: pollo fritto, fagiolini, un dolce al cioccolato ed una crostata di mele, poi, alle 3,13 del 24.09.2010, è stata assassinata con una puntura letale in una prigione della Virginia (USA). Teresa Lewis, 41 anni, era sta riconosciuta “demente” e organizzatrice dell’omicidio del marito e del figliastro.
Lo stendere foto su tutti i palazzi romani , la partecipazione alle varie fiaccolate, l’occupazione dei TG , la creazione di comitati tutto e solo per salvare “Sakineh” sarà sufficiente a tranquillizzare le nostre coscienze?
Vuoi vedere che finiremo col dare ragione a Ahmadinejad che accusa l’occidente di avere due pesi e due misure ?
Sanmichelesalentino28092010edmondobellanova
La festa (racconto breve di Edmondo Bellanova)
Per mesi aveva sognato e aspettato quella mattina.
Non attese la sveglia della mamma e, in un attimo, lavò il viso, nella poca acqua della bacinella bianca smaltata e, correndo, raggiunse la bottega. Dovette aspettare perché il maestro non era ancora arrivato e mai l’attesa fu più lunga. “Vai prima da don Ciccio e sbrigati a tornare per le altre consegne”. Leggi il resto di questo articolo »
Enrico Frignani
Ogni stagione ha i suoi frutti e l’estate, da noi, è ricca di fichi, meloni, pesche, mandorle, angurie, fichidindia, prugne. Quest’anno Aldo Chiese mi ha regalato un frutto cresciuto a Torino da un seme sanmichelano.
Enrico Frignani “di Lucia di Rapone” è un ragazzo dai capelli e vestiti neri. Fotografo giramondo che finalmente ha deciso di fermarsi nella sua terra. In questi giorni, con la sua borsa (nera) e reflex, Leggi il resto di questo articolo »
Padre e figlia
“ Piacere… sono Giovanna Pajetta !” Chi? “Si, quella Pajetta lì!”
Così, ieri sera, sul sagrato della Chiesa di San Michele Arcangelo, Mimimo Ligorio e Rosaria Gasparro mi hanno presentato una persona minuta, con occhi coperti da spesse lenti denuncianti un grand’esercizio della lettura, dalla “erre” moscia, alla francese, di Roma, ma non romana per esperienze di vita.
Così, solo a sentire quel cognome sono Leggi il resto di questo articolo »
PIETRO GATTI. UN POETA!
Questa volta l’occasione del ritorno a Ceglie Messapica è la presentazione dell’opera omnia di Pietro Gatti.
Non tento neanche di iniziare un resoconto critico-letterario della serata. Dovevate starci ed allora avreste goduto della brillantezza delle relazioni del prof. Gerardo Trisolino, di Lino Angiuli giornalista-editore e di Raffaele Nigro.
Intendo, invece, dare risalto ad alcune vicende collaterali emerse dagli interventi.
Intanto, in tutta la serata è rimasto predominante e prepotente l’orgoglio della figlia e del genero del poeta che difficilmente si arrenderanno al lento, inesorabile e forse scontato affievolimento della conoscenza dell’opera e della figura di don Pietro Gatti.
L’avvocato Nicola Ciracì (condannato a rappresentare il ruolo dell’Amministrazione Comunale) con i suoi modi eleganti ed essenziali, riafferma la volontà della Città di identificarsi in Pietro Gatti, Emilio Notte, la Gastronomia e, continuando un discorso iniziato con la precedente amministrazione Federico, annuncia un progetto culturale da realizzarsi proprio nel Castello che ospita la manifestazione.
Freddo, lucido, purtroppo vero, forse spietato è l’intervento di Raffaele Nigro. Nessuno spazio ad entusiasmi commemorativi! Ha riconosciuto il valore di questo poeta dialettale, ma non ha nascosto la grande difficoltà di inserire in un più ampio discorso editoriale l’opera di Pietro Gatti. Secondo lui sarà anche difficile che nella scuola, tra i giovani, si possa far conoscere questo poeta perchè oggi la società sembra aver perso la voglia di impegnarsi in pensieri profondi, in autoanalisi, in riflessioni sull’essere e sul senso della vita. Difficile il successo per un’opera dialettale con suoni, accenti e cadenze ormai sconosciuti agli stessi cegliesi ed uno” scritto” ancora più indecifrabile!
Quindi…tutto inutile? No! Raffele Nigro si sbaglia! La sua barba ormai bianca non è il simbolo di una raggiunta serenità e ponderata saggezza, ma la conseguenza di tante lotte combattute, vinte e perse nel “sistema”. Pietro Gatti, con la sua poesia, resta un’oasi, l’isola sulla quale approdare nel momento in cui non troveremo nella TV, nella omologazione, nella globalizzazione, le risposte ai nostri bisogni.
“PIETRO GATTI, POETA
Volume 1° e 2°
A cura di Donato Valli
Manni Editore- 2010” sanmichelesalentino05agosto2010edmondobellanova
STORIE DI DIAVOLI
L’estate brindisina, per il 03 agosto, mi consentiva una vasta scelta tra eventi culturali. Ho deciso di assistere alla presentazione del libro “I diavoli di Zonderwater” di Carlo Annese, nel cortile del palazzo ducale di Ceglie Messapica, per il semplice fatto che proprio in questi giorni mi sto interessando alla vicenda del mio zio- paterno caduto in africa nella seconda guerra Leggi il resto di questo articolo »
LA CORSA
Come una ventata di caldo scirocco in un assolato pomeriggio d’agosto, in un paese addormentato in case chiuse, tra strade desolate e mute è passata oggi la 51^ Coppa Messapica, corsa ciclistica riservata a dilettanti.
Nel momento in cui mando queste note a Midiesis, forse c’è già un vincitore Leggi il resto di questo articolo »
DELICTA GRAVIORA
Questa mattina, appena alzato, ho ascoltato una rassegna stampa e sono rimasto colpito dalla notizia relativa all’emanazione da parte del Vaticano di “nuove norme” su gravi delitti che attentano alla fede, ai costumi ed alla morale cattolica.
La Congregazione per la dottrina della fede ha trovato il tempo ed il coraggio di mettere mano al Codice dei delitti e delle pene ed “eroicamente” ha stabilito che la prescrizione del delitto di pedofilia passi da 10 a 20 anni, che la pena per questo crimine (commesso da preti) possa arrivare alla destituzione o rimozione e che non sia vietato fare denuncia all’autorità civile!
Finalmente un passo deciso verso la castigatezza di questi comportamenti che tanto dolore stanno dando al Papa! Ma quando la Chiesa sarà in grado di assumere le proprie responsabilità?
Ma come fanno a considerare prescrivibile un peccato del genere? C’era proprio bisogno di prevedere, nel diritto canonico, il reato di pedopornografia, escludendo, sembra, quello di pornografia? Perché non è obbligatoria la denuncia all’autorità civile almeno nei casi accertati- verificati e fondati? Consoliamoci con il fatto che, da oggi, anche i Cardinali sono “giudicabili”!
Tutte domande che, credo non avranno risposta perché, ancora oggi, si consente all’imperatore Teodosio, responsabile della strage di Tessalonica, di stare a piangere fuori del duomo per poi entrarci ed abbracciare il santo vescovo Ambrogio, nel superiore interesse della Chiesa.
sanmichelesalentino16luglio2010edmondobellanova
Ficusnet
tu che hai contatti “in alto” puoi riuscire a scoprire chi ha dato la descrizione dei prodotti tipici sanmichelani riportata nel sito “ Ficusnet”? Certamente non è uno di questa contrada! Perchè si continua a “storpiare” il nostro dialetto, pur avendo a disposizione, in piazza, gente assolutamente capace di dare dignità glottologica al nostro modo di esprimerci che mortificato dalla modernizzazione va lentamente, ma inesorabilmente, modificandosi e imbastardendosi con la sola certa prospettiva di “scomparire”!
Se poi, non riesci proprio a scoprire di chi è la responsabilità della fine del “ sanmichelano”, prova a chiedere a Martin Menzares: lui cosa ne pensa? Può fare niente?
sanmichelesalentinovenerdì09luglio2010edmondobellanova
Nuove intitolazioni e vecchie storie
L’11 maggio 2010, sempre su questo sito, avevo già scritto di Via Sac.Galetta, ma la manifestazione di sabato 5 giugno u.s. mi da lo spunto per altre riflessioni e commenti.
La sacra atmosfera della Chiesa di San Michele Arcangelo conferisce all’incontro delle autorità con la popolazione, un senso d’ufficialità, ma, nello stesso tempo, di un cordiale colloquio sul tema delle origini del nostro Comune.
Storia, la nostra, che come dice il Sindaco Alessandro Torroni, è assolutamente collegata e determinata dell’avventura terrena di sacerdoti che hanno speso buona parte della loro vita per dare a questa piccola frazione di San Vito dei Normanni autonomia, crescita economica, culturale e sociale.
Tra questi emerge con impeto la straripante esuberanza di don Pietro Nicola Galetta, primo parroco della Parrocchia di San Michele Arcangelo, che ha avuto il gran merito d’aver creduto, sognato e realizzata una grande Chiesa in onore dell’arcangelo San Michele.
La sua promessa al principe Dentice di ricostruire la piccola chiesetta antistante “li curt”, demolita per costruire l’edificio scolastico e la nuova piazza, si realizza alla fine degli anni ’30, dopo un calvario di questue, stratagemmi, furberie tutte tese all’ottenimento di quel risultato al quale don Pietro aveva dichiarato di voler “sacrificare il resto della sua vita”. Bene fa il Sindaco a sottolineare il grande contributo dato all’opera dall’intera popolazione di San Michele che con slancio cristiano si privò di pur miserevoli cose per fare grande questo segno di venerazione per il santo protettore.
Diversa e quasi contrapposta è la figura di don Donato Spina, altro sacerdote di San Michele, che, con zelo e perspicacia, seppe tutelare gli interessi dei “frazionisti-terrazzani” nei confronti del Comune di San Vito, assumendo anche responsabilità amministrative. Gran consigliere per tutti, fonte d’insegnamento per intere generazioni, visse con estrema riservatezza tutta la vita e negli ultimi anni, privato dell’agibilità della sua Chiesa della Madonna di Pompei, restò nella penombra della sua casetta in Via Fiori, protetto dalla grigia zanzariera della porticina d’accesso.
Di don Luigi Greco parla il vice sindaco Maristella Menga, che per ovvi motivi anagrafici, ha dovuto ricercare le notizie di questo sacerdote sanvitese che celebrò nella Chiesa nuova di San Michele Arcangelo intorno agli anni ’60. Altra figura di grande spessore culturale che grande impegno mise nell’opera pastorale ed educativa dei giovani. Quanti ragazzi, oggi anziani, si sono formati all’insegnamento di don Luigi che riuscì a supplire la mancanza di scuole superiori nel comune!
Don Antonio Rosato, sempre disponibile ad accettare gli inviti di don Tony, si sofferma sulla figura di Papa Giovanni Paolo II, condividendo in tutto la decisione dell’amministrazione Comunale di intitolargli una piazza. Un grande Papa, con un lungo pontificato ed un insegnamento non sempre accettato dai potenti di questo mondo ma estremamente vero, santo, cristiano e condiviso dalla gente.
Le conclusioni sono lasciate a don Antonio Chionna, che ha il grande merito d’aver, per primo, con la collaborazione del Prof. Vincenzo Palmisano, pubblicato un libro sulle origini del nostro Comune e con questo dato dignità storica alle nostre origini e tradizioni. Le sue sono testimonianze di vita vissuta e di conoscenza anche diretta di questi protagonisti della vita pubblica di San Michele e i ritratti che lui fa di don Pietro, don Donato e don Luigi sono assolutamente veri, reali, privi di demagogiche e/o rituali affermazioni. Ci sono, poi, altri interventi, ma l’ora tarda non consente l’allungamento della conversazione anche se, e ne sono certo, don Tony Falcone, avrebbe voluto integrare il ruolo di moderatore e presentatore della serata con sue riflessioni su queste vicende che s’intrecciano tra l’umano ed il divino secondo il supremo disegno del Creatore.
Si scoprono le targhette delle nuove intitolazioni e in noi più anziani resta il timore che nessuno parli ai giovani di questa gente che seppe dare dignità a quei poveri contadini, usufruttuari di nobili proprietari, che con le loro braccia trasformarono i boschi in ricchi terreni agricoli e un borgo di povere “curt” in una ridente cittadina apprezzata nel mondo!
Sanmichelesalentino8giugno2010edmondobellanova